La "pianta" di Carmagnola evidenzia una arteria "principale”, l’attuale Via Valobra che taglia in due, orizzontalmente, l'intero nucleo abitato, da sud - est a nord – ovest. Nella parte centrale, nel tratto compreso tra la chiesa di San Giovanni Battista o della Misericordia in piazza Garavella e l'ultimo isolato prima di piazza del Popolo in cui sorge Casa Cavassa, si affianca, parallela, a nord, una seconda strada, l’attuale Via Gardezzana.
Importante la presenza di un sistema continuo di portici lungo tutta l'attuale principale via Valobra.
Questa strada, per evidenti ragioni logistiche, in quanto collegava le porte Moneta a est e San Giovanni a ovest, veniva a costituire l'asse privilegiato di transito e, quindi, arteria a più alta vocazione commerciale.
I portici da sempre sono luogo delle più vivaci relazioni sociali e di sviluppo delle attività economico - commerciali.
La situazione urbanistica è rimasta sostanzialmente invariata nel corso dei secoli, infatti ricalca sostanzialmente quella del
1666.
Via Valobra inizia esattamente dal punto dove anticamente si trovava
porta Moneta la cui area è oggi occupata dalla grande
piazza dei Martiri. Prosegue rettilinea, affiancata da edifici costruiti in anni diversi e in gran parte di rilievo storico, sino alla piccola e raccolta
piazza Garavella. In questa piazzetta semicircolare, dai delicati valori architettonici e in cui si affacciano case e palazzi di una certa eleganza, in parte porticati e tutti costruiti fra Quattro e Cinquecento anche se non sono mancati interventi successivi, via Valobra si divide in due, a destra e a sinistra della
chiesa della Misericordia.
A destra, l'arteria prosegue con la denominazione di via Gardezzana sino in piazza Verdi, di fronte alla chiesa Collegiata. Ha in parte conservato l'aspetto urbanistico medioevale, più scarsamente interessato a forti movimenti commerciali.
E' tradizione consolidata che l'area attorno a
via Gardezzana sia quella più antica di Carmagnola. In questa zona sarebbe esistito uno dei pochi isolotti emergenti dalle acque del lago, o della palude, in cui si sarebbero rifugiati gli abitanti per sfuggire alle violenze di aggressori.
L'isolotto che - come Rialto a Venezia - avrebbe accolto i primi abitanti di Carmagnola, sarebbe stato denominato "Guardia sana", o "Gardexana", appunto per la sua caratteristica di essere un luogo "sano" rispetto alla circostante palude, e perché in grado di essere un sistema di "guardia" o di difesa degli abitanti stessi. Verso il tratto finale di via Gardezzana, rilevanti sono la facciata di Palazzo Ternavasio e il fianco sud della chiesa Collegiata, nel punto dove più evidente appare l'innesto delle trasformazioni architettoniche barocche sulla più antica struttura tardo-gotica.
Sul lato sinistro della chiesa della Misericordia, via Valobra prosegue invece con la stessa denominazione e, anche in questo secondo tratto, si conferma essere l'arteria più importante della città, luogo dove
si accentrano, già da antica data, le attività commerciali e dove più intensa è la vita sociale della comunità.
Per gran parte di via Valobra, i portici sono continui, su entrambi i lati, e presentano elementi architettonici non omogenei. Si trovano così, secondo gli anni di costruzione, sia archi a tutto sesto, sia a sesto ribassato o, ancora, a profilo più ogivale, impostati su pilastri - alcuni particolarmente massicci, con profilo a scarpa - o, più raramente, su colonne in pietra. Molto diverse sono sia le coperture dei portici - a crociera, a volta, a orditura lignea orizzontale -, sia le facciate delle abitazioni alcune delle quali presentano superstiti elementi decorativi medioevali o memoria di raffinate decorazioni rinascimentali, in parte recuperate con interventi di restauro. Pregevoli molti portali in legno delle case, i ferri battuti delle ringhiere dei balconi, mentre è particolarmente suggestiva la piccola edicola votiva sotto i portici di Casa Diena (ma è anche nota come "Casa dell'ebreo"), all'angolo con via Provvidenza, un edificio costruito nel Settecento.
Sotto i portici si concentrano molti negozi e locali pubblici di Carmagnola. In un tratto di via Valobra, lo spazio porticato è stato addirittura ridotto per consentire l'ampliamento di attività commerciali.
E', in un certo senso, luogo privilegiato del passeggio, degli incontri e dello shopping anche perché i portici di via Valobra hanno un naturale proseguimento sui due lati maggiori di piazza Sant'Agostino, sulla quale si affacciano importanti edifici quali la Casa delle Meridiane (o casa Piano) e Palazzo Lomellini, sede di importanti Mostre d’Arte.
Nel 1724 venne istituito il Ghetto Ebraico nell’Isola delle Cierche, il quadrilatero a sud-ovest di via Valobra, delimitato dalle
Vie delle Cherche, Benso, Bertini e Baldessano,
In
via Bertini è presente la splendida Sinagoga settecentesca in stile barocco. Nella parte finale di via Valobra, verso la Chiesa Collegiata, troviamo anche la seicentesca
Chiesa della Confraternita di San Rocco.
Una vocazione "naturale", quella di via Valobra, che diventa perno di un vivace e attivissimo centro commerciale soprattutto in
occasione del mercato che si tiene, da antichissima data, il mercoledì mattina e il sabato (tutto il giorno) e che si estende anche in piazza Mazzini, sul lato est dell'ex Castello.
Lungo via Valobra e in piazza Sant'Agostino, si incontrano alcuni dei monumenti e degli edifici più importanti del centro storico di Carmagnola: oltre sette secoli di storia, di vita e di cultura piemontese da riscoprire, nel fascino delle sue atmosfere antiche, camminando senza fretta sotto i portici, nelle vie e piazze della città medioevale.